La giuggiola è un frutto dell’albero del giuggiolo ormai quasi del tutto dimenticato.
Si tratta di un piccolo arbusto di provenienza asiatica, che nel corso dei secoli si è diffuso nei paesi mediterranei e in Italia. In Sicilia (dov’è conosciuto con il nome di ”zinzulu” e i cui frutti si chiamano “zinzule” in dialetto) è radicato da secoli, portato probabilmente dagli arabi, e ben adattato alle caratteristiche del territorio siciliano.
Coltivato anche come pianta ornamentale, il giuggiolo produce dei frutti dalla forma simile a quella delle olive, con buccia sottile e liscia e polpa compatta.
Quando sono ancora acerbe, le giuggiole sono di colore verde e hanno un sapore simile a quello delle mele. Maturando, assumono un colore rosso scuro e il loro aspetto è più simile a quello del dattero.
Le giuggiole si possono consumare fresche subito dopo la raccolta oppure si possono conservare per lungo tempo essiccandole o mettendole sotto spirito; si prestano inoltre per preparare confetture e sciroppi, o come ingrediente per farcire dolci secchi e biscotti.
Il frutto del giuggiolo è inoltre l’ingrediente principale della ricetta di un particolare liquore, conosciuto come “brodo di giuggiole”.
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