I Pomodorini Siculi “a Siccagnu” 

di Sebastiano Pietrini

Un pomodoro antico no OGM

Il pomodorino a "siccagnu" Azienda Agricola Biologica JalariIl Pomodorino Siculo a siccagno è da sempre una delle colture più caratteristiche di questa zona, coltura di eccellenza e fonte di sostentamento per molte famiglie esperte e specializzate nella coltivazione di questa varietà unica. Un pomodorino caratterizzato dalla sua predisposizione ad essere conservato per lunghi periodi, dalle superlative qualità organolettiche e dal gusto inconfondibile.

Oggi più che mai siamo convinti che queste eccellenze del territorio debbano essere recuperate, valorizzante e offerte ai nostri giovani all’interno di nuovi modelli di sviluppo ecosostenibili.

È stata mia Nonna Venera, madre di Salvatore, Mariano e Fortunata Pietrini a farmi conoscere il ciclo naturale del Pomodorino Siculo a Siccagno. Seguendo questo ciclo continuo, il seme diventerà frutto che riempirà le cucine in estate, sarà provvista in cantina d’inverno, nell’attesa di ridiventare seme per un nuovo ciclo di vita.

Si chiama “Siccagnu” per la particolare coltivazione all’asciutto, ovvero senza acqua. La pianta cresce in maniera naturale e si presenta con poche bacche di diverse calibrature riunite in “nocche” (grappoli).

La coltivazione all’interno dell’azienda agricola biologica Jalari avviene nel più stretto rigore della tradizione, tramandando dalla “ Madre al figlio ” l’amore per la Natura e per la sua biodiversità.

Il Pomodorino Siculo Siccagno fresco

Durante il periodo estivo in tavola non può mancare il pomodoro.

I nostri pomodorini si prestano benissimo alla preparazione di innumerevoli piatti sia caldi che freddi: utilizzalo per preparare salse e sughi e darà un profumo inconfondibile a ogni piatto; arricchisci le insalate miste con un tocco fresco, dolce e delicato. Per apprezzarne a pieno il gusto e i profumi non si può fare a meno di gustarlo a crudo condito con olio EVO, sale ed origano.

Pomodorino siculo a siccagnu fresco

“Le Nocche”

Vista la particolare predisposizione di questo pomodorino ad essere conservato per lunghi periodi è usanza conservarlo legandolo in grossi grappoli che vengono chiamati nocche.

Dopo la raccolta, che avveniva all’alba, erano le donne a intrecciare le nocche di pomodoro, legando i grappoli con un filo fino a formare queste grosse corone di pomodorini.
Le nocche di pomodoro, così preparate, potevano rimanere appese, in un luogo asciutto e riparato, per tutto il periodo invernale per essere utilizzate fresche, in salse, insalate ed altre pietanze.

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